Inci-Flex mostra ancora una volta il suo carattere innovativo e la grande capacità di investimento, presentando al Best in Flexo 2019 una nuova e rivoluzionaria tecnologia nel settore flexo.
Lavoro di gruppo
Il lavoro di R&D condotto in Inci-Flex sulla comparazione delle tecnologie di prestampa flexo, ha coinvolto un team di figure professionali alquanto composito, guidato dall’amministratore Enzo Consalvo e coordinato dal direttore di produzione Flexo della sede di Fisciano, Loreto Simoncelli, dal direttore dell’unità operativa di Trezzano, Giovanni Rossetti, dal responsabile di incisione Valentino Mosca, dall’esperto di setting dei polimeri Mario D’Agostino e dal responsabile profili e gestione colore Sergio Celano. Coinvolti direttamente a offrire il loro contributo anche Valentino Mosca, responsabile delle calibrazioni dei fotopolimeri, Christian Morelli e il team dei grafici al completo, che ha contribuito all’approntamento delle prove e di tutti gli esecutivi messi a punto per testare pregi e difetti, limiti e potenzialità in ragione di anilox, inchiostri, macchine da stampa, nonché delle variabili legate alle forti influenze climatiche delle varie stagioni.
Retinatura per stampa flexo: una nuova frontiera Made in Italy
Nell’ottobre 2018 Inci-Flex ha avviato un’importante sperimentazione, con l’espressa finalità di eguagliare, e anche superare, la qualità della stampa rotocalco in esecutivi contenenti alte luci con percentuali di retinatura a zero per la flessografia. Un traguardo rincorso per anni, testando retini stocastici Samba o a dispersione, senza riscontrare i risultati qualitativi sperati a causa delle troppe incognite da mantenere sotto controllo.
Ma la spinta all’innovazione impressa da Enzo Consalvo, CEO dell’unico service italiano che offre tutte le tecnologie (roto, flexo e per il cartone ondulato), rappresenta nella cultura aziendale un punto fermo irrinunciabile e una sorta di ossessione che investe tutte le componenti e professionalità aziendali.
Così il lavoro non si è fermato e oggi ha completato e raggiunto un nuovo traguardo, superiore alle previsioni.
La partenza? È stata alquanto variegata
Il progetto ha preso le mosse da una sperimentazione a largo raggio, che ha preso in esame diverse tecnologie di retinatura e un numero impressionante di lastre digitali. Una mole di lavoro che ha impegnato il team di sviluppo di Inciflex con ritmi davvero serrati. Abbiamo effettuato i primi test monocromatici che ci sono stati proposti, per effettuare le calibrazioni necessarie allamessa a punto dei processi,con diverse aziende di stampa e su differenti supporti – PP, carta, cartone, adesivi – abbracciando lo spettro più ampio possibile.
La naturale transizione dai test monocromatici a quelli di quadricromia ha ulteriormente dato risposte nel confronto tecnologico. Nella primavera 2019 gli esiti di questa prima fase della sperimentazione, sono stati condivisi con un incontro che ha ridefinito le linee guida dello sviluppo. Il confronto ha messo in evidenza i punti di forza dell’UltraLed, un mix di tecnologie messe a punto dalla R&D Inci-Flex, che prevede l’utilizzo di sofisticati retini in combinazione ad algoritmi di incisione sviluppati ad hoc, e di fotopolimeri con specifiche caratteristiche in grado di sublimare i passaggi tonali e le sovrapposizioni degli inchiostri di cromia, salvaguardando in modo assoluto le alte luci di tutti gli esecutivi testati.
Dalle considerazioni emerse nel corso del meeting abbiamo proseguito con ulteriori test, nuovamente condivisi, che hanno permesso di definire con maggiore chiarezza limiti e pregi delle tecnologie a confronto. Anche diversi utilizzatori e partner di Inci-Flex, hanno preso parte a questa lunga fase preparatoria, mettendo a disposizione le loro professionalità e le loro aziende per effettuare le prove di stampa necessarie, anche in condizioni climatiche al limite dell’operatività, con avviamenti stampa effettuati a temperature e umidità estremi e assai differenti all’interno di ben 4 stagioni.
Le risorse in campo
Complessivamente Inci-Flex ha impegnato più di 1,5 milioni di centimetri quadrati di materiale in questo progetto: un’enormità, se vogliamo tradurla in termini di singoli impianti stampa. E questo incredibile ammontare di test sono stati stampati ripetutamente, verificati, misurati e valutati con attenzione estrema. Tradotto in termini di ore si è trattato di un impegno molto oneroso, con incontri a vari livelli, confronti con stampatori a loro volta impegnati a misurare e soppesare gli esiti di stampa e ad esprimere le relative valutazioni.
Inoltre, perallargare ulteriormente la base sperimentale a tecnologie/polimeri presenti sul mercato, con il miglior supporto possibile, ci siamo avvalsi di collaborazioni esterne, ottenendo test incisi negli USA e da altri partner operativisul mercato italiano.
Il primato di UltraLed
Il confronto fra i sistemi e le tecnologie in gioco ha infine premiato la tecnologia Ultra Led di Inci-Flex che, in modo incontrovertibile e secondo il parere unanime di tutti coloro che sono stati impegnati nella progettualità, è stata giudicata superiore.
Dalla fase sperimentale a quella produttiva il passaggio è stato breve. La progettazione e la stampa di decine di referenze ha trovato immediato riscontro qualitativo nei campioni stampa che sono stati realizzati con questa tecnologia. Minimi di stampa insignificanti, alte luci a zero senza segni evidenti, passaggi tonali estremamente dettagliati e perfette sovrapposizioni di inchiostri con profondità davvero rilevanti.
La tecnologia Ultra Led può essere facilmente interpretata da tutti coloro che stampano con anilox con portate che vanno dai 3, 3.5 ai 4 grammi per metro quadro e con lineature preferibilmente elevate (460-480-500) e una naturale propensione alla perfezione. Sì, perché la volontà tesa al perfezionamento è elemento discriminatorio anche in ambito produttivo.
Conclusioni? No, aperture
E adesso Inci-Flex, fedele al proprio DNA, rilancia guardando a nuove ambiziose mete, con idee chiare e nuovi progetti in cantiere. Nel mondo della ricerca applicata, ogni nuovo traguardo raggiunto nello sviluppo tecnologico segna un nuovo livello, un nuovo standard, che diviene il punto di partenza per ulteriori traguardi qualitativi.